29 maggio 2009

Progetto Lingua Inglese scuola infanzia

Hello!
Nella nostra scuola dell'infanzia di Via Rizzieri, da alcuni anni ci siamo attivati per offrire ai bambini di 5 anni la lingua inglese.


Anche quest'anno, a partire dal mese di novembre, i bambini dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia hanno usufruito dell'insegnamento della lingua inglese, per due ore settimanali.



La responsabile di questa attività è stata l'insegnante Lucia La Monaca.


Le tecniche, le strategie metodologiche si sono basate su forme ludiche, su attività di ascolto e di imitazione, su canti e filastrocche presentati in un contesto naturale e spontaneo.

Il fare è stato un motivo per comprendere il significato delle parole e uno stimolo per riprodurle autonomamente: cartelloni, disegni e brevi rappresentazioni teatrali (in occasione del Natale e della fine dell'anno) hanno evidenziato il grado di interesse, di partecipazione e coinvolgimento dei bambini alle varie attività.

26 maggio 2009

Il calendario del prossimo anno

Non abbiamo ancora finito e già pensiamo a ricominciare.
Per dare la massima diffusione a tutti gli utenti della scuola e ai naviganti di questo blog, indichiamo le date che caratterizzeranno la vita della scuola il prossimo anno scolastico 2009/2010.

Il consiglio di Circolo, riunito in data 14 maggio 2009, e il Collegio dei Docenti in data 18 maggio 2009 hanno visionato il calendario scolastico regionale, lo hanno adeguato alle esigenze del POF e del territorio, pertanto si precisa quanto segue:

14 settembre 2009 – inizio anno scolastico - lunedì
11 giugno 2010 – chiusura anno scolastico - venerdì

Le attività didattiche saranno sospese nei sotto indicati periodi:
7 dic (lunedì) e 8 dic 2009 – come da calendario regionale
dal 23 dic al 6 gen 2010 (natale) – come da calendario regionale
dal 31 marzo al 6 aprile 2010 (pasqua) – adeguamento del C.di Circolo
31 mag e 1 giugno 2010 – adeguamento del C. di Circolo
In corso d’anno potrebbero verificarsi ulteriori chiusure non prevedibili al momento attuale, che saranno comunicate agli interessati.
Buona fine e buon ... "principio"!

13 maggio 2009

... la settimana CULTURALE

La FELLINI e la ... CULTURA

Io, un giorno crescerò
e nel cielo della vita volerò,
ma un bimbo che ne sa
sempre azzurra non può essere l’età.
Poi, una notte di settembre mi svegliai,
il vento sulla pelle,
sul mio corpo il chiarore delle stelle.
Chissà dov’era casa mia,
e quel bambino che
giocava in un cortile!
Io, vagabondo che son io,
vagabondo che non sono altro
soldi in tasca non ne ho
…..
(I Nomadi)

La settimana culturale vuole essere la sintesi finale di tante esperienze vissute nel corso dell'anno sia all'interno che all'esterno della scuola.
Prendono valore a questo proposito anche le uscite didattiche.
Il valore sociale e pedagogico delle uscite didattiche è sempre stato valorizzato visto che, ogni anno, i bambini della scuola vengono coinvolti in molte iniziative extrascolastiche.
Il valore sociale e pedagogico del campo scuola è altamente riconosciuto visto che, tutti gli anni, a partire dalle classi terze, si effettuia questa importante ed interessante esperienza di crescita.
Un vecchio proverbio del Quebec dice: i genitori possono offrire ai figli soltanto due cose: Radici ed Ali. Ci piacerebbe ripetere questo proverbio sempre, anche in questa occasione poter dire: gli educatori possono offrire ai bambini soprattutto due cose: Radici ed Ali.
Le “radici” della tradizione sociale e culturale.
Le “ali” degli strumenti che possono consentire ai ragazzini di conoscersi e di esprimersi.
Per crescere e per imparare a contare e a gestire creativamente una società che, da loro e attraverso loro, avrà un futuro.
Così funzionano i “campi scuola”: essi consentono di stabilire rapporti radicanti con le tradizioni, con la storia, con le leggende, con il territorio che le ha accolte, ispirate, con i monumenti che ne costituiscono la traccia, con le popolazioni che le abitano, … con tutte quelle cose con cui i ragazzi possono confrontarsi mediante scambi interculturali che allargano orizzonti di esperienze e di umanità.
E, ancor di più, i campi scuola, consentono ai ragazzi di sperimentare attraverso attività ludiche, la propria percezione, visione e comprensione del mondo. Ovvero di mettere a punto la propria personale modalità di approcciare la vita. Il gioco che anima il campo scuola e rende l’apprendimento piacevole si trasferisce anche tra le pareti scolastiche perché il sapere è fonte di vita intellettuale, scientifica, … la forza invincibile di un’esperienza vissuta con la gioia e il coinvolgimento della creatività, della scoperta e delle regole condivise.
È proprio il gioco, finalizzato alla conoscenza, alla sperimentazione, alla scoperta, all’apprendimento, alla ricerca, fornisce ogni possibilità ed ogni regola necessaria a strutturare, nei bambini, il rispetto per la società civile.
Offrire ai bambini l’esperienza del campo scuola significa dotare la scuola e la società di un’abitudine al radicamento e alla progettazione creativa, al rispetto delle regole del vivere insieme e alla valorizzazione del patrimonio intesi come “fattori di crescita”.
Fattori capaci di stimolare le possibilità migliori in ciascun bambino; di stimolare la parte migliore della personalità di chi cresce; di sollecitare l’autostima e di valorizzare il meglio che ciascun essere umano è, ha e può esprimere.
Un campo scuola è stato effettuato ad ONANO (VT) nel mese di febbraio dai bambini delle classi Terze. Oltre al paesino di Onano hanno visitato: il lago di Bolsena, il museo del lago, il museo dei minerali, le cascate di Saturnia. Ecco alcune immagini:




LA SETTIMANA DELLA CULTURA
La settimana della cultura all’interno delle settimane tematiche può essere improntata su un interesse storico - artistico, realizzando una serie di visite presso i musei, i palazzi, i monumenti, le ville di Roma, approfittando delle aperture straordinarie e degli ingressi gratuiti nei musei più belli della città; le uscite didattiche e i percorsi precedentemente programmati dalle insegnanti costituiscono un valido approfondimento del lavoro svolto in classe imperniato sulla educazione alla convivenza civile.
Durante la settimana della cultura saranno visibili tutti i lavori prodotti dagli alunni a conclusione di una serie di progetti:
- il “progetto nonni”, svoltosi in più incontri, durante i quali vari nonni hanno parlato di sé e della loro vita, affrontando temi riguardanti il gioco, le abitudini alimentari e le tradizioni legate alle festività e come queste si svolgevano ai tempi loro. È stato “viaggio nel tempo”, che ha permesso ai bambini di rivisitare i periodi storici non facenti più parte dell’attuale programma di Storia, ha suscitato un profondo interesse ed è stato veramente apprezzato: ha rappresentato una concreta testimonianza sugli orrori della guerra, scaturendo la riflessione di ciascun alunno di quanto sia importante per l’uomo vivere in pace e di trasmettere il valore della pace alle generazioni future, affinché nessuno dimentichi gli errori compiuti;
- il progetto dei medici clown “naso rosso”, che ha riguardato tutte le classi della scuola;

- un incontro finale riguardante il “progetto di intercultura” condotto da Ribka, progetto che l’anno scorso ha coinvolto tante classi

... la settimana SPORTIVA



La FELLINI e lo ... SPORT
“Mens sana
in
corpore sano”

(da un detto latino)

L’educazione corporea e motoria è stata per noi, da sempre, un modo per far crescere tutta la persona.
Fin dall'inizio dell'anno abbiamo partecipato a manifestazioni di carattere sportivo.
Eccoci alla festa organizzata dal Municipio denominata "I CAMPIONI DELLO SPORT".
In quella occasione abbiamo incontrato Panatta e Lucchetta, abbiamo giocato con loro a tennis e a wolley.




e finalmente siamo giunti alla tanta sospirata ...

Settimana dello sport
Questa è la nostra ultima settimana tematica: quella sportiva.
In questo periodo ogni gruppo classe si è impegnata nella costruzione di cartelloni che hanno sintetizzato quanto studiato sul corpo umano e il suo funzionamento. Quest’esperienza è servita, altresì, a far socializzare, con il lavoro di gruppo e, a creare momenti di forte interazione.
Infatti le gare sportive, che hanno visto coinvolto il nostro istituto con le altre scuole del quartiere, comprese medie ed infanzia, hanno permesso di concepire lo sport non come momento puramente agonistico, ma come nuovo modo di collaborare e divertirsi.


I bambini si sono cimentati in varie attività sportive, come il basket, il vortex, il tennis e percorsi ad ostacoli, il tutto in totale armonia, evidenziando l’importanza del gioco di squadra e della forza del gruppo, anziché del singolo, nel raggiungimento di un obiettivo comune.

... la settimana GRASSA


La FELLINI e il ... CARNEVALE

Carnevale è arrivato
allegria ha portato
ci fa ridere, danzare
e tanti
scherzi si possono fare,
mascherine colorate,
fatine incantate,
maghi, streghe e coccinelle
sono tutte molto belle.
Coriandoli lanciati
stelle filanti attorcigliate.
Ci son pure le frittelle
che son tante, buone e belle.
Carnevale è arrivato
e dal letargo ci ha svegliato.


È il tempo di ... Carnevale!
Il Carnevale è la festa per eccellenza del divertimento, dell’allegria e della serenità e offre numerose occasioni per acquisire la padronanza dei mezzi e delle tecniche che rendono il bambino capace di esprimersi nei vari codici.
L’ambiente scolastico, nel periodo del Carnevale, è particolarmente adatto a stimolare fantasia e immaginazione, attraverso esperienze che favoriscono lo sviluppo del pensiero divergente e della creatività.
La preparazione dei bambini guidati dalle insegnanti acquista un significato educativo di alto livello perché è finalizzata al gioco di finzione, al gioco simbolico, alla drammatizzazione, che inducono i bambini all’assunzione di ruoli diversi. Nelle classi, nei laboratori, si organizzano numerose attività di costruzione e si sperimenta l’esperienza del travestimento. Anche gli adulti riscoprono la voglia di scherzare e di essere, per un giorno, quello che non sono.
Noi della Fellini, ci siamo sempre ispirate al vecchio proverbio che recita: … "a carnevale, ogni scherzo vale” .
Il periodo del Carnevale è quello in cui la scuola è impegnata a insegnare la capacità di divertirsi, dello stare insieme allegramente. È una disciplina che non viene valutata, ma, se esercitata, rende tutto molto più semplice. È bello ridere e scherzare con i propri alunni, ci si rende meglio conto che poi, quando non si scherza più, bisogna fare le cose seriamente. Studiare è una cosa seria, ma lo si può fare anche avendo dei momenti di spensieratezza, di allegria, … di sorrisi veri e non indotti.

Settimana di carnevale
In questa settimana ogni classe o gruppo classe ha prodotto elaborati sul tema “il carnevale”.
Le attività si sono svolte seguendo un itinerario interdisciplinare.
Alcune classi hanno rappresentato su cartelloni lo studio della storia del carnevale e di come lo festeggiano in altre parti del mondo; altre hanno disegnato le maschere italiane e la regione di provenienza; altre, hanno prodotto testi regolativi che proponevano le istruzioni da eseguire per la realizzazione di dolci tipici; non sono mancati i testi poetici, le filastrocche e la produzione di manufatti. Anche la geometria ha avuto il suo spazio, alcune classi hanno rappresentato su cartelloni la geometria delle maschere.

Tutti i prodotti realizzati sono stati esposti nell’androne della scuola e sono serviti da addobbo per il martedì grasso giorno in cui i bambini di tutte le classi si sono uniti per festeggiare in maschera. Il tutto seguito da balli, preparati da un esperto esterno, che gratuitamente ha messo a nostra disposizione la sua competenza, e da karaoke.

... la settimana della SOLIDARIETA' e del NATALE

La Fellini e il ... NATALE
Il periodo di Natale è sempre stato e sempre sarà un momento un po’ particolare.
Anche la scuola cerca, come ambiente formativo, sociale e culturale di dare il giusto spazio a questa ricorrenza.
Da sempre la Fellini ha operato delle scelte in tal senso per dare agli ospiti piccoli e grandi quanto era possibile per far vivere il clima festoso, religioso, magico del Natale.
Nel corso di questi venti anni, molte rappresentazioni e manifestazioni sono state preparate: dalle classiche recite tipo: “Tutti a Betlemme”, “Magia di Natale”, “Natale di pace”;
a rappresentazioni riguardanti leggende e tradizioni tipo:
“La leggenda di babbo Natale”, “Natale nel bosco”, “Natale nel mondo: leggende e tradizioni”,...
Non vanno dimenticate poi tutte le manifestazioni canore che impegnavano più classi nella presentazione di musiche e canti tradizionali sia in lingua italiana che in inglese.
Quando con il passar degli anni i temi della solidarietà si facevano sentire di più e impegnavano i nostri pensieri, anche la scuola si faceva portavoce e promotrice di tali valori: formare significa anche trasmettere buone sensazioni, sentimenti.
È per questo che sono stati realizzati mercatini di solidarietà per aiutare le scuole del Mozambico, per le popolazioni alluvionate del Piemonte, per l’Unicef, per Telethon, … e per l'ospedale Bambin Gesù.
Dal canto e dalle recite si è passati ad organizzare mercatini, mostre, stages creativi: gli oggetti in vendita sono lavori realizzati da bambini ed insegnanti con varie tecniche: decoupage, pittura su vetro, pittura su stoffa, stampi in gesso, tecnica del pirografo, … è nato così il copyright “Fellini idee”.
I lavori prodotti sono il risultato dei laboratori creativi realizzati nelle ore di compresenza dei docenti.

Sviluppare la creatività, la fantasia, l’espressione corporea, il senso estetico, la comunicazione non verbale, non è mai stato a nostro parere né opzionale né facoltativo; sono la parte più bella e sensibile della persona umana e per questo vanno stimolate e incentivate al massimo e, rivolte a tutti.

... la settimana dell'AMBIENTE


La Festa dell’albero


Tutti gli anni, in collaborazione con Legambiente la scuola festeggia la giornata dell’albero mettendo a dimora, nel giardino, le piccole piante offerte dal servizio giardini del Comune di Roma.
La festa si svolge all’aperto, partecipano tutte le classi che adottano la piantina, la mettono nel terreno e, poi, col tempo vanno, a fare le osservazioni per verificare i dati della crescita.


Nel mese di Novembre 2008 si è svolta, presso il nostro Istituto, la “Festa dell’Albero” organizzata dalle insegnanti funzioni strumentali della scuola.

In questo giorno particolare si è voluto porre l’attenzione su come piccoli gesti d’amore verso l’ambiente possano contribuire a migliorare l’equilibrio ambientale. La piantumazione di nuovi alberi è importante per la salute del nostro ecosistema e per il mantenimento dell’integrità e della bellezza dell’ambiente. L’albero utilizza l’acqua, la luce e l’aria per vivere, restituendo all’ecosistema ossigeno, vapore acqueo, humus che rende fertile il suolo.


Tutte queste tematiche sono state affrontate dai ragazzi a scuola e si sono concretizzate prima in lavori artistici, racconti, poesie e poi con la piantumazione di veri alberi nel giardino della scuola. E’ stata una occasione per coinvolgere soprattutto i bambini e diffondere in loro una coscienza ecologica.


... la settimana dell'ACCOGLIENZA

Progetto accoglienza: per i bambini delle classi prime
I primi giorni di scuola per i bambini delle prime classi elementari e per le loro famiglie rappresentano un’esperienza significativa densa di attese, di emozioni e, talora, di ansia.
La nostra scuola, consapevole dell’importanza che riveste tale esperienza nella vita del bambino e della sua famiglia, s’ impegna, all’inizio di ogni anno scolastico, a creare condizioni favorevoli per accogliere gli alunni e i loro genitori.
Tale progetto, attraverso un’articolazione mirata, sia formativa che organizzativa, si pone come finalità di:
Ø garantire un passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare il più possibile sereno e positivo
Ø motivare il bambino ad apprendere
Ø guidare gli alunni all’autonomia
Ø agevolare i bambini nelle prime relazioni con i compagni e con gli adulti.
Ma la continuità inizia prima.
Sono i bambini delle classi quinte, quando frequentano l’ultimo anno della scuola elementare che vanno a trovare i bambini piccoli alla scuola materna, e poi fanno loro da tutor.

SI PARTE …


12 settembre 2008, ore 9:00
- Cosa sta succedendo alla Federico Fellini?
Nell’aria risuona un’allegra musichetta, i ragazzi delle quinte cantano e agitano bandierine, formando due ali festose ad accogliere i piccoli che stanno per varcare per la prima volta il cancello della scuola. Quest’aria di festa rallegra tutti e asciuga le lacrime sui volti dei più timidi e timorosi.
Ad attendere sulla scalinata ci sono le insegnanti con la Dirigente scolastica, la quale chiama i bimbi uno per uno, per affidarli alle loro insegnanti. I veterani di quinta si incaricano di consegnare loro un libretto da colorare col personaggio-guida, uno scoiattolino che li accompagnerà nella loro avventura, e la maglietta della scuola che li rende ufficialmente membri della nostra comunità.
A questo punto i piccoli vengono accompagnati trionfalmente nelle loro classi da insegnanti, genitori e compagni più grandi , per iniziare in allegria il loro viaggio nel sapere.
Quello dell’accoglienza è uno degli obiettivi primari della scuola Federico Fellini, perché creare un clima favorevole all’inizio della nuova esperienza significa promuovere fin dal primo momento un approccio sereno con l’ambiente scolastico, favorire l’autostima e la sicurezza di sé , per evitare disagi e difficoltà future e creare un ambiente dove il rispetto e lo scambio reciproci sono alla base dei rapporti con gli altri.



E il viaggio continua …
Già, perché l’accoglienza non si esaurisce con il primo giorno di scuola.
La nostra istituzione, in collaborazione con le scuole dell’infanzia, lavora tutto l’anno perché , attraverso una serie di incontri e attività comuni, i bambini delle materne familiarizzino con la scuola e si inseriscano gradualmente, in maniera fluida e quasi senza accorgersene, nella nuova struttura. Gli incontri proseguono nel corso del primo anno scolastico per non creare una frattura completa con la scuola precedente.
E non basta, perché nella nostra scuola ci sono bambini stranieri, diversamente abili, bimbi timidi e bimbi super vivaci … E noi vogliamo che tutti si sentano perfettamente a loro agio, per questo cerchiamo di creare un clima sereno , un ambiente scolastico che assicuri ad ogni singolo allievo la massima cura e la piena soddisfazione di tutti i suoi bisogni e necessità.
Ed è per questo che “ACCOGLIENZA” è la nostra parola d’ordine di ogni giorno.

Il nostro "MONDO" in ... settimane

In questo anno scolastico 2008/2009 il nostro POF denominato

ENERGHEIA: studiare è sostenibile
prevedeva la scansione delle attività didattiche progettuali in settimane tematiche.
Sono state queste che hanno permesso la realizzazione di molte attività , la condivisione diprogetti, la partecipazione ad iniziative sia interne che esterne alla scuola.
Lavorare per settimane tematiche non significa lavorare di meno o proporre attività estemporanee, fini a se stesse o peggio momentanee, fatte al momento, per l’occasione.
Lavorare per settimane tematiche significa condividere un progetto globale e generale, realizzarlo nel tempo e col tempo. La settimana tematica è il momento finale, quello in cui il prodotto realizzato viene mostrato e condiviso da altri.

Lavorare per settimane tematiche voleva essere e vuole essere una modalità per rendere gli alunni autonomi e coscienti nell'essere, nel fare, nel saper essere e nel saper fare.

La storia della nostra scuola

Premessa

“La memoria è la facoltà più singolare della mente umana.
(…) L’uomo dipende dalla memoria, … se si riuscisse a “vederla” …,
la memoria apparirebbe come un gomitolo compatto,
il cui filo che lo compone, dipanandosi, porta all’indietro,
fino a quell’ultimo, misterioso capo,
celato nel suo cuore più profondo,
raggiunto il quale il percorso da dove è cominciato finisce
(nella memoria inizio e fine spesso sono la stessa cosa …)

Ma quel filo,
nella memoria è pieno di nodi, intrecci, … “

da A. Rosa, L’Alba di un mondo nuovo, Ed. Mondolibri, 2002

Il progetto e il lavoro della commissione.

La commissione documentazione istituita nell’anno scolastico 2006/2007 presso il 182^ Circolo Didattico è formata da venti insegnanti[1].
L’obiettivo principale che la commissione si è voluta dare è stato quello di far conoscere la scuola all’esterno, all’utenza, al territorio. Questo perché la scuola, essendo un organismo territoriale, è giusto che sia un punto di riferimento e, allo stesso tempo, custode di esperienze significative, di progetti, di elaborazioni e di tutto quello che, nel corso degli anni (venti) ha saputo produrre.
“Raccontare la storia della scuola” è una modalità per espletare anche un compito istituzionale: aggiornamento del personale, formazione in servizio e autoformazione. Espletare tale funzione attraverso le agenzie che a tale scopo sono preposte, non sempre soddisfa le esigenze.
Ripensare all’evoluzione e ai cambiamenti che nel corso degli anni ha caratterizzato il modo di lavorare, ha permesso di dare il giusto spazio alle esigenze continuamente emergenti tra i docenti di un miglioramento del rapporto educativo e didattico. Ripensare a tutte le esperienze condivise, realizzate, proposte, … ha consentito a noi della commissione di ripercorrere con la memoria, con i ricordi, con le foto e la documentazione in possesso … come la scuola di Via Pasquale Stabilini prima e, la Federico Fellini poi, “ha fatto scuola”.
È stata l’occasione per mettere in relazione il vecchio e il nuovo modo di fare scuola, di confrontare le nuove esigenze poste dalla società in evoluzione, con la vecchia pratica quotidiana che la scuola si dava.
Nostra convinzione è che l’istituzione scolastica deve svolgere, in ogni fase sociale una fondamentale funzione di coordinamento e di stimolo su interventi educativi e didattici.
Nel corso degli incontri della commissione oltre alla trattazione di tematiche generali e generalizzabili, sono state individuate le esperienze da “raccontare”, esperienze scelte tra le più emergenti e le più significative rispetto alla possibilità di ampliare i propri strumenti di intervento didattico e, all’esigenza dell’utenza, più moderna, che ha portato ad intervenire nei confronti sia della comunicazione sia dell’uso delle nuove tecnologie.
Compito della commissione è stato anche quello di preoccuparsi di reperire la collaborazione di tanti fra docenti, genitori, ex alunni, … in qualità di “relatori” delle esperienze ma anche in qualità di “spettatori” delle stesse.
Relatori e spettatori oltre a svolgere un proprio lavoro di ricerca didattica, hanno operato e tuttora operano all’interno della scuola in modo da garantire la continuità dell’azione educativa.
La risposta è stata positiva e la partecipazione dei docenti a tutte le fasi ci ha dato ragione.
L’aspetto più interessante è stato comunque scoprire che, con questa iniziativa la scuola ha acquisito un notevole contributo rispetto al patrimonio culturale: opuscoli, libricini, pubblicazioni, video, cd-rom, … e tanti altri materiali prodotti dalle classi, sono il risultato di una raccolta ragionata delle esperienze.

In principio era … via Stabilini.[2]

Nata ai bordi
di periferia,
dove i tram non vanno
avanti più,
dove tutto è complicato,

(Eros Ramazzotti)

Correva l’anno 1986 e la scuola di via Pasquale Stabilini apriva i battenti.
I pionieri per arrivarci, dovevano attraversare cantieri, strade dissestate e zone di campagna: il quartiere di Cinecittà Est stava sorgendo!!!
Il primo settembre, un gruppo di giovani insegnanti, piene di entusiasmo e di energia, prendeva servizio inaugurando la scuola, succursale del 176° Circolo Didattico sito in via Francesco Gentile.
C’erano solo otto classi poco numerose.
Due prime erano a tempo pieno con le insegnanti Gazzoli Franca, Meucci Anna, Pattaro Paola e Ritzu Graziella. Due prime erano a tempo normale una assegnata all’insegnante Salvatore Antonella, l’altra all’insegnante Rosa De Marco.
C’era una sola seconda, a tempo normale, assegnata all’insegnante Manglaviti Paola e una sola terza con l’insegnante Fabbrini Brunetta.
Le quarte erano due, a tempo normale, una con l’insegnante La Monaca Lucia, l’altra con l’insegnante Petrucci Domenica.
La quinta era una, a tempo normale ed assegnata all’insegnante Cacciapuoti Dora.
Su richiesta delle famiglie i bambini potevano svolgere attività integrative pomeridiane grazie alla presenza di due insegnanti di attività parascolastiche (insegnanti comunali) ed una insegnante di attività integrative: Rosa Amoroso.
L’edificio ospitava anche cinque sezioni di scuola materna comunale, perché le apposite strutture non erano ancora state costruite.
Esternamente l’edificio aveva un bell’aspetto, era nuovo, spazioso, accogliente, ma … all’interno le aule erano “vuote”: i banchi e le sedie erano insufficienti e, in alcuni casi, inesistenti. Le lavagne, le cattedre, gli armadi, gli attaccapanni non esistevano. Il locale palestra, il teatro e la mensa erano degli spazi enormi, belli da vedere ma freddi e spogli.
I disagi erano molteplici ma grazie alla buona volontà dei “pionieri”, all’arte di arrangiarsi e alla professionalità dei docenti, il lavoro iniziò in un clima di vera collaborazione tra tutti.
In sostituzione delle lavagne si usarono i manifesti dell’Unicef girati sul retro: erano sufficientemente grandi, bianchi e ci si scriveva con i pennarelli.
Le famiglie (anche loro erano i primi abitanti del quartiere) erano contente di avere una scuola nuova sotto casa, ma, per le molte carenze, si attivarono per ottenere gli arredi necessari. Continue furono nei primi mesi le richieste in Circoscrizione, alcuni genitori andarono personalmente a prendere le suppellettili necessarie caricandole sui propri mezzi di trasporto.
Il disagio però, non riguardava solo la scuola, era dell’intero quartiere che proprio in quegli anni stava sorgendo.
Ripensando al 1986, noi che ancora oggi siamo in questa scuola, possiamo dire che, ricordiamo quel periodo con nostalgia. I disagi avevano da subito consolidato il gruppo: c’era solidarietà, collaborazione, entusiasmo, calore umano e reale voglia di fare.
Caratteristiche che riguardavano tutti: famiglie, collaboratori e docenti.
Anno dopo anno le classi crescevano, aumentavano gli alunni e i docenti tanto che, per ospitare tutti gli alunni, sono stati creati nuovi ambienti (tramezzando gli ampi corridoi); anche le aule occupate dalla scuola dell’infanzia comunale sono state spostate in Via Cisberto Vecchi (visto che era stata terminata l’apposita struttura) e, finalmente nel settembre 1992 la scuola di Via Stabilini si rendeva autonoma divenendo il 182° Circolo Didattico.
Furono inoltre ricavati i locali per ospitare la segreteria e la Direzione e la prima Direttrice Didattica di questo nuovo circolo fu la dott.ssa Luigia Benanti.
Il successivo anno scolastico venne una nuova direttrice: la dott.ssa Rosa Elena Piccone. Grazie a lei, abbiamo poi intitolato la scuola a Federico Fellini: era l’anno 1995.
Passano gli anni, siamo già nel nuovo millennio e, una nuova dirigente, quella attuale, arriva alla Fellini è la dott.ssa Rosanna Ragazzini. Con la sua presenza si riesce ad ottenere molte delle richieste che da anni sia docenti che dirigenti facevano alle autorità competenti. Ecco quindi che la Fellini: si rifà il look, ottiene un campetto polivalente, la mensa diviene autogestita e, … finalmente un sogno si avvera, il teatro. Un vero teatro abbellisce la struttura.
In tutti questi anni molti docenti hanno lavorato nella scuola, molti sono andati via chi in pensione, chi si è trasferito, ma il nucleo storico costituito sin dai primi anni è rimasto tutto.
In questi anni i docenti sono cresciuti, sono cambiati per l’età. Anche le condizioni di lavoro si sono modificate anche perché sono intervenute nuove normative: l’autonomia, il POF, le unità d’apprendimento, la riforma Moratti, … ma la voglia e la capacità di fare … non sono mai venute meno.
La scuola Fellini è ancora un punto di riferimento per il quartiere, è e vuole essere una scuola aperta al territorio, una scuola che progetta, programma e mette al centro della propria azione educativa i bambini.
È per questo che da alcuni anni, invita i nuovi utenti a visitare la scuola e a vedere come … "Fellini fa scuola”.


… è sempre stata Via Rizzieri

La scuola dell'Infanzia "Via Rizzieri (Cinecittà Est) istituita nell'anno 1983, apparteneva al 176" Circolo Didattico "Bambini del Mondo"
L'edificio scolastico ubicato su un unico piano terreno, circondato da un giardino in parte terrazzato e in parte ricoperto di ghiaia, recintato su due lati da un parco pubblico. Era predisposto per ospitare tre sezioni di cui una a tempo ridotto e le altre a tempo pieno.
Le aule ampie, luminose con bagni interni e ampi antibagni per il deposito di materiale.
Alla sua apertura le aule erano provviste solo di banchi, sedioline e qualche scaffale, non c’erano né giochi né materiali didattici. Sono state le stesse insegnanti ad invitare i genitori a fornire le sezioni dell' essenziale per avviare le attività.
L'androne si presentava molto ampio ma spoglio.
Da quel giorno sono trascorsi molti anni fino ad oggi quando la scuola ha vissuto l'alternarsi di molti docenti che durante la loro permanenza hanno dato un valido contributo per strutturarla e farla diventare come oggi si presenta.
Viste le numerose richieste d'iscrizione da parte dell'utenza di un quartiere sempre più in via di espansione e il formarsi di una lunga lista di attesa, si ritenne necessaria la creazione di una nuova sezione, la quarta, ricavata nell'androne della scuola stessa. Nel 1992 la scuola, a seguito, dell'istituzione di un nuovo circolo didattico nel quartiere venne a far parte del 182^ Circolo Didadattico che in seguito fu denominato "F. FELLINI".
La scuola dell’infanzia di Via Rizzieri ha vissuto oltre alle normali attività curriculari, anche l'esecuzione di Progetti sperimentali, tra questi ricordiamo il progetto: "Dal laboratorio di psicomotricità all'analisi dei modelli organizzativi. Esperienze di sperimentazione a confronto: come è cambiata lo. progettualità nella scuola di base" gestito dall'A.I.R.E.S. (Associazione Interdisciplinare per lo. Ricerca degli Ecosistemi) in collaborazione con l'ufficio GLH del Provveditorato.
Il Progetto si proponeva come obiettivo di dare un contributo pratico rispetto all'osservazione di particolari dinamiche relazionali fra bambini e bambine, tra docenti e bambini e tra docenti e docenti tenendo principalmente in considerazione i
significati che assumono i messaggi scambiati in classe e nei momenti di lavoro comune tra gli insegnanti.
Il finanziamento statale ha consentito di realizzare un laboratorio di psicomotricità e di operare concretamente con le scolaresche ed ha permesso di acquisire e lavorare sistematicamente con materiale strutturato e non.
Ha fatto da cornice alla sperimentazione di cui sopra il progetto A.S.C.A.N.I.O di durata triennale che ha introdotto un modello organizzativo di tipo nuovo che comprende "apertura delle sezioni, con sistematicità, in una specifica fascia oraria della giornata.
E' stata sostenuta la costituzione di gruppi di livello e di interesse.
Si parla di un modello funzionale che organizza l'orario ma pone l'accento sulle modalità operative. Un modello che punta alla qualità, passando attraverso il raccordo, una metodologia flessibile e aperta al confronto. Si tratta di una modalità operativa che ricerca la maggiore unitarietà possibile, un'organizzazione che supera i l concetto di aula o di sezione per costruire l'angolo laboratorio. '
La sperimentazione "Dal Laboratorio alla Progettualità" e il progetto "A.S.C.A.N.I.O." hanno dato via ad altri progetti:
Educazione alla salute,
Giochiamo con l'Arte,
Progetto Accoglienza e drammatizzazione.
Da almeno sei anni , la scuola dell’infanzia partecipa alla progettazione di circolo: il tema è lo stesso, cambiano le modalità di lavoro, le attività programmate e la fascia di età a cui sono rivolte.

[1] Aquaro Anna Paola, Borriello Maddalena, Carbone Anna, Clucher Simonetta, Contestabile Ermelinda, Costantini Daniela Angela, LaMonaca Lucia, Leone Maria Pia, Lijoi Silvana, Marino Giuseppina, Mastrorilli Francesca, Panei Enrica, Pattoro Paola, Pera Nadia, Petrucci Domenica, Primiani Anna, Principia Tiziana, Raco Patrizia, Ricci Liliana, Salvatore Antonella e Samà Caterina.
[2] A cura di Costantini Daniela Angela, Lucia LaMonaca, Paola Pattaro, Domenica Petrucci.

4 maggio 2009

Un BLOG ... perchè

Questo blog è nato da un'idea di Daniela Bianchi referente della formazione sulle nuove tecnologie.
Ha lo scopo di
  1. condividere il lavoro svolto da tutti,
  2. comunicare i prodotti realizzati,
  3. sviluppare la collaborazione tra docenti.

Queste sono anche le finalità del nostro POF, intitolato ENERGHEIA ovvero lo studio è sostenibile in tutte le sue varie forme.
In esso si legge …
“La finalità dell’intero impianto progettuale ha radici profonde nella coscienza degli educatori che operano nella nostra scuola. Essa è la PROSPETTIVA ECOLOGICA, portatrice di valori come il rispetto dell’uomo e della natura, la tolleranza, la solidarietà, l’etica della responsabilità e della sicurezza.
La finalità altro non è, dunque, che la volontà di es-porsi, di pro-gettare e di co-progettare, di mettersi in discussione e in relazione; nasce dal bisogno di toccare, di ridurre le distanze fra sé e gli altri, fra sé ed il mondo. Nella scuola, la concretezza del “fare” può aiutare i bambini a trovare le soluzioni ai vari problemi veri, che possono facilitare il loro abitare il mondo, essere-al-mondo, avere-un-mondo.
Questo sforzo verso la CO-ESISTENZA e la CO-RESPONSABILITÀ è rinforzato dalla convinzione di base che la natura umana e la natura del mondo sono ambivalenti, per cui la bio-diversità è una ricchezza, il pluralismo è un obiettivo da perseguire, la fusione di saperi ed esperienze diverse è una possibilità in più, l’attenzione alla diversità culturale ed etnica e la propensione verso l’altro sono atteggiamenti utili alla costruzione di un mondo co-umano.”

3 maggio 2009

Iniziamo da una riflessione

Il “mestiere di insegnare”
di Daniela Bianchi[1] da vari articoli pubblicati su ENAM notizie

I mezzi di comunicazione, gli istituti di ricerca dedicano da tempo la loro attenzione alla classe insegnante italiana. Abbiamo letto e ascoltato analisi e riflessioni sull’attività dei docenti, sul loro ruolo, sui loro problemi. Si sono espressi, nei termini più diversi, giornalisti, intellettuali, psicologi, politici e studenti. Chi non ha ancora preso la parola sul proprio ruolo e sul senso della propria professione, siamo proprio noi insegnanti.
Con questa riflessione voglio mettere a confronto le mie idee con le vostre su ciò che significa oggi “insegnare”.
Apriamo il dibattito, raccontando e ricostruendo le nostre esperienze, partendo da episodi che sono nel nostro quotidiano. Raccontiamoci, anzi ri…raccontiamoci il nostro mestiere.

Possibili spunti di riflessione
Propongo alcuni interrogativi che possono contribuire a mettere a fuoco il senso della nostra professione per poi lasciare a voi la libertà di scegliere come e su cosa intervenire e discutere.
C’è un’osservazione fondamentale da cui partire e l’ha suggerita Hannah Arendt:
“L’insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado di istruire altri in proposito, mentre è autorevole in quanto, di quel mondo, si assume la responsabilità. Di fronte al fanciullo è una sorta di rappresentante di tutti i cittadini della Terra, che indica i particolari dicendo: ecco il nostro mondo”.
Proviamo a scomporne i molteplici aspetti di questa affermazione sotto forma di interrogativi:
-l’insegnante conosce il mondo?
-C’è la disponibilità a conoscere il mondo e la possibilità di farlo?
-Ha bisogno di un aiuto esterno?
-Quanto è come, di questo, si può portare in classe?
-Quanto pesano i ragazzi nella ridefinizione del mestiere di insegnante?
- Il nostro mestiere può prescindere da chi ci sta di fronte?
-Come di confrontano (incontrano, scontrano) gli insegnanti con le altre figure di riferimento (es. genitori)? Indifferenza? Conflittualità? Condivisione?
-Per chi insegna da tanti anni: è cambiato ciò che viene richiesto? È cambiato come?
-Chi è oggi il “bravo insegnante”?

Possibili risposte
Quante domande, una raffica di quesiti nella odierna società dell'informazione. Informazione spesso superficiale ed istantanea, fulminea, senza retroterra culturale od emotivo, approfondimento serio.
Insegnare: verbo della prima coniugazione, -are, penserebbero e direbbero poi i bambini edotti in grammatica italiana.
Insegnare, impresa ardua in questa selva indistinta e confusa di messaggi, di sollecitazioni mass-mediatiche.
Difficile, più difficile di quanto possa apparire, di primo acchito sembrare.
Il rapporto tra Insegnante e Mondo non è certo da trascurare, da sottovalutare perché le acquisizioni cognitive, i concetti, le tecniche, le discipline e le educazioni nascono, si sviluppano e mutano in fisionomia in un contesto molto, molto concreto.
Gli alunni, bambini in essenza, prima di ogni qualificazione sovrastrutturale, vivono, si muovono, toccano, respirano, spaccano e creano.
L'Insegnante deve necessariamente, se ha senso, peso della responsabilità che sostiene, avventurarsi nell'esplorazione del Mondo, il loro, il nostro Mondo.
Saggiarne la durezza, gustarne la varietà, apprezzarne le sfumature, cogliere il buono ed analizzare criticamente il cattivo, il deplorevole sviante.
Bisogna, come Docenti, Educatori, possedere una certa apertura mentale ed intellettiva, procedere oltre le colonne d'Ercole del contingente, spesso affascinante, ma non sempre edificante.
Novità didattiche, nuovi orientamenti pedagogici che si presentano come illuminanti e risolutivi, esplosivi, ma che in realtà vanno osservati a distanza, dall'alto, in basso, di lato.
Dubitarne ed interrogarsi con lealtà lucida ed appassionata, mirare sempre al compito cui dobbiamo assolvere.
Essere disponibili, metterci-in-discussione, giocarci tutte le carte a nostra disposizione, accettare limiti dell'educando, valorizzare le possibilità.
Disponibilità quale volontà a conoscere, a capire, ad interrogarsi, ancora, ancora.
- Potevo fare meglio?
- Ho dato abbastanza?
- Ho ricevuto?
- Quanto?
- E' sufficiente?
- che possibilità offro?
Possibilità, dipende da noi il fatto di costruirla, di coltivarla con sagacia ed impegno fruttuoso. Fecondo.
Accogliere e sfruttare con equilibrio gli aiuti esterni, i supporti nel difficile mestiere di insegnare, di trasmettere qualcosa che ci sta molto a cuore. Cuore, con la C, mi raccomando, al bando la Q! C come Cuore, come Cura nello scegliere. Scegliere bene gli aiuti.
Aiuti ben qualificati e ben calibrati , (esperti, apportatori di testimonianze, dottori in....., referenti di esperienze), aiuti che vanno spiegati e giustificati ai bambini perché senza mediazione coerente non si ottiene niente.
Guidare le esperienze.
Un aiuto può aiutare se costituisce, impersona un filo conduttore, un anello di continuità, di sutura con quanto già trattato, presentato, vissuto.
Aiuto quale sfumatura, aggiuntiva o esemplificatura.
Nuances o tonalità aspra ed accesa che sia.
Aiuto, sì, ma con stile e coinvolgimento effettivo degli alunni, dei discenti, invitati, chiamati a collaborare, a dare, a ridefinire le attività in corso, in itinere.
Il percorso, il viaggio educativo, formativo.
L'Uomo che si fa, che riflette, che da.
Il bambino che comunque c'è, sempre ed in ogni istante.
Gli alunni, già.
Alunni: interlocutori e fulcro del nostro mestiere, un punto di partenza, un pò punto di arrivo.
Inizio e fine di ogni cosa, dell'intero fenomeno didattico-educativo.
Stoffa che deve essere plasmata, modellata, ma non in modo asettico e cattedratico.
Stoffa giocosa ed esaltante, euforica e briosa, luce che dev'essere incanalata su rette morbide e dinamiche, onde foriere di cambiamento, di crescita vera, autentica.
Cambiamento, reciproco.
Solo chi insegna può intuire, sentire quanto gli alunni possono e sanno trasmettere, offrire, non solo ai compagni in termini amicali, sociali.
Interscambio, relazione.
Il bravo insegnante, oggi, è proprio colui che ha sensibilità, spiccata o incipiente coscienza del discente.
Soggetto e non oggetto.
Bravo insegnante è colui che percepisce l'atmosfera nella quale opera, ne assorbe gli umori, gli atteggiamenti velati.
Bravo insegnante colui che sa vedere in lungimiranza, calcolare evoluzioni futuribili, sì non certe, ma possibili e valutabili.
Aggiornamento costante, spirito del proprio tempo, non fuga insensata e vile.
Investimento nella ricerca, nella persona umana, nella salute mentale, fisica, spirituale.
Questo è il bravo insegnante, oggi.
Non mi dilungo più, pensate, pensate... e se volete commentate!

[1] Docente di scuola primaria del 182^ Circolo Federico Fellini - Componente del Comitato di Redazione di Enam Notizie in qualità di Consigliera del Consiglio d’Amministrazione