13 maggio 2009

La storia della nostra scuola

Premessa

“La memoria è la facoltà più singolare della mente umana.
(…) L’uomo dipende dalla memoria, … se si riuscisse a “vederla” …,
la memoria apparirebbe come un gomitolo compatto,
il cui filo che lo compone, dipanandosi, porta all’indietro,
fino a quell’ultimo, misterioso capo,
celato nel suo cuore più profondo,
raggiunto il quale il percorso da dove è cominciato finisce
(nella memoria inizio e fine spesso sono la stessa cosa …)

Ma quel filo,
nella memoria è pieno di nodi, intrecci, … “

da A. Rosa, L’Alba di un mondo nuovo, Ed. Mondolibri, 2002

Il progetto e il lavoro della commissione.

La commissione documentazione istituita nell’anno scolastico 2006/2007 presso il 182^ Circolo Didattico è formata da venti insegnanti[1].
L’obiettivo principale che la commissione si è voluta dare è stato quello di far conoscere la scuola all’esterno, all’utenza, al territorio. Questo perché la scuola, essendo un organismo territoriale, è giusto che sia un punto di riferimento e, allo stesso tempo, custode di esperienze significative, di progetti, di elaborazioni e di tutto quello che, nel corso degli anni (venti) ha saputo produrre.
“Raccontare la storia della scuola” è una modalità per espletare anche un compito istituzionale: aggiornamento del personale, formazione in servizio e autoformazione. Espletare tale funzione attraverso le agenzie che a tale scopo sono preposte, non sempre soddisfa le esigenze.
Ripensare all’evoluzione e ai cambiamenti che nel corso degli anni ha caratterizzato il modo di lavorare, ha permesso di dare il giusto spazio alle esigenze continuamente emergenti tra i docenti di un miglioramento del rapporto educativo e didattico. Ripensare a tutte le esperienze condivise, realizzate, proposte, … ha consentito a noi della commissione di ripercorrere con la memoria, con i ricordi, con le foto e la documentazione in possesso … come la scuola di Via Pasquale Stabilini prima e, la Federico Fellini poi, “ha fatto scuola”.
È stata l’occasione per mettere in relazione il vecchio e il nuovo modo di fare scuola, di confrontare le nuove esigenze poste dalla società in evoluzione, con la vecchia pratica quotidiana che la scuola si dava.
Nostra convinzione è che l’istituzione scolastica deve svolgere, in ogni fase sociale una fondamentale funzione di coordinamento e di stimolo su interventi educativi e didattici.
Nel corso degli incontri della commissione oltre alla trattazione di tematiche generali e generalizzabili, sono state individuate le esperienze da “raccontare”, esperienze scelte tra le più emergenti e le più significative rispetto alla possibilità di ampliare i propri strumenti di intervento didattico e, all’esigenza dell’utenza, più moderna, che ha portato ad intervenire nei confronti sia della comunicazione sia dell’uso delle nuove tecnologie.
Compito della commissione è stato anche quello di preoccuparsi di reperire la collaborazione di tanti fra docenti, genitori, ex alunni, … in qualità di “relatori” delle esperienze ma anche in qualità di “spettatori” delle stesse.
Relatori e spettatori oltre a svolgere un proprio lavoro di ricerca didattica, hanno operato e tuttora operano all’interno della scuola in modo da garantire la continuità dell’azione educativa.
La risposta è stata positiva e la partecipazione dei docenti a tutte le fasi ci ha dato ragione.
L’aspetto più interessante è stato comunque scoprire che, con questa iniziativa la scuola ha acquisito un notevole contributo rispetto al patrimonio culturale: opuscoli, libricini, pubblicazioni, video, cd-rom, … e tanti altri materiali prodotti dalle classi, sono il risultato di una raccolta ragionata delle esperienze.

In principio era … via Stabilini.[2]

Nata ai bordi
di periferia,
dove i tram non vanno
avanti più,
dove tutto è complicato,

(Eros Ramazzotti)

Correva l’anno 1986 e la scuola di via Pasquale Stabilini apriva i battenti.
I pionieri per arrivarci, dovevano attraversare cantieri, strade dissestate e zone di campagna: il quartiere di Cinecittà Est stava sorgendo!!!
Il primo settembre, un gruppo di giovani insegnanti, piene di entusiasmo e di energia, prendeva servizio inaugurando la scuola, succursale del 176° Circolo Didattico sito in via Francesco Gentile.
C’erano solo otto classi poco numerose.
Due prime erano a tempo pieno con le insegnanti Gazzoli Franca, Meucci Anna, Pattaro Paola e Ritzu Graziella. Due prime erano a tempo normale una assegnata all’insegnante Salvatore Antonella, l’altra all’insegnante Rosa De Marco.
C’era una sola seconda, a tempo normale, assegnata all’insegnante Manglaviti Paola e una sola terza con l’insegnante Fabbrini Brunetta.
Le quarte erano due, a tempo normale, una con l’insegnante La Monaca Lucia, l’altra con l’insegnante Petrucci Domenica.
La quinta era una, a tempo normale ed assegnata all’insegnante Cacciapuoti Dora.
Su richiesta delle famiglie i bambini potevano svolgere attività integrative pomeridiane grazie alla presenza di due insegnanti di attività parascolastiche (insegnanti comunali) ed una insegnante di attività integrative: Rosa Amoroso.
L’edificio ospitava anche cinque sezioni di scuola materna comunale, perché le apposite strutture non erano ancora state costruite.
Esternamente l’edificio aveva un bell’aspetto, era nuovo, spazioso, accogliente, ma … all’interno le aule erano “vuote”: i banchi e le sedie erano insufficienti e, in alcuni casi, inesistenti. Le lavagne, le cattedre, gli armadi, gli attaccapanni non esistevano. Il locale palestra, il teatro e la mensa erano degli spazi enormi, belli da vedere ma freddi e spogli.
I disagi erano molteplici ma grazie alla buona volontà dei “pionieri”, all’arte di arrangiarsi e alla professionalità dei docenti, il lavoro iniziò in un clima di vera collaborazione tra tutti.
In sostituzione delle lavagne si usarono i manifesti dell’Unicef girati sul retro: erano sufficientemente grandi, bianchi e ci si scriveva con i pennarelli.
Le famiglie (anche loro erano i primi abitanti del quartiere) erano contente di avere una scuola nuova sotto casa, ma, per le molte carenze, si attivarono per ottenere gli arredi necessari. Continue furono nei primi mesi le richieste in Circoscrizione, alcuni genitori andarono personalmente a prendere le suppellettili necessarie caricandole sui propri mezzi di trasporto.
Il disagio però, non riguardava solo la scuola, era dell’intero quartiere che proprio in quegli anni stava sorgendo.
Ripensando al 1986, noi che ancora oggi siamo in questa scuola, possiamo dire che, ricordiamo quel periodo con nostalgia. I disagi avevano da subito consolidato il gruppo: c’era solidarietà, collaborazione, entusiasmo, calore umano e reale voglia di fare.
Caratteristiche che riguardavano tutti: famiglie, collaboratori e docenti.
Anno dopo anno le classi crescevano, aumentavano gli alunni e i docenti tanto che, per ospitare tutti gli alunni, sono stati creati nuovi ambienti (tramezzando gli ampi corridoi); anche le aule occupate dalla scuola dell’infanzia comunale sono state spostate in Via Cisberto Vecchi (visto che era stata terminata l’apposita struttura) e, finalmente nel settembre 1992 la scuola di Via Stabilini si rendeva autonoma divenendo il 182° Circolo Didattico.
Furono inoltre ricavati i locali per ospitare la segreteria e la Direzione e la prima Direttrice Didattica di questo nuovo circolo fu la dott.ssa Luigia Benanti.
Il successivo anno scolastico venne una nuova direttrice: la dott.ssa Rosa Elena Piccone. Grazie a lei, abbiamo poi intitolato la scuola a Federico Fellini: era l’anno 1995.
Passano gli anni, siamo già nel nuovo millennio e, una nuova dirigente, quella attuale, arriva alla Fellini è la dott.ssa Rosanna Ragazzini. Con la sua presenza si riesce ad ottenere molte delle richieste che da anni sia docenti che dirigenti facevano alle autorità competenti. Ecco quindi che la Fellini: si rifà il look, ottiene un campetto polivalente, la mensa diviene autogestita e, … finalmente un sogno si avvera, il teatro. Un vero teatro abbellisce la struttura.
In tutti questi anni molti docenti hanno lavorato nella scuola, molti sono andati via chi in pensione, chi si è trasferito, ma il nucleo storico costituito sin dai primi anni è rimasto tutto.
In questi anni i docenti sono cresciuti, sono cambiati per l’età. Anche le condizioni di lavoro si sono modificate anche perché sono intervenute nuove normative: l’autonomia, il POF, le unità d’apprendimento, la riforma Moratti, … ma la voglia e la capacità di fare … non sono mai venute meno.
La scuola Fellini è ancora un punto di riferimento per il quartiere, è e vuole essere una scuola aperta al territorio, una scuola che progetta, programma e mette al centro della propria azione educativa i bambini.
È per questo che da alcuni anni, invita i nuovi utenti a visitare la scuola e a vedere come … "Fellini fa scuola”.


… è sempre stata Via Rizzieri

La scuola dell'Infanzia "Via Rizzieri (Cinecittà Est) istituita nell'anno 1983, apparteneva al 176" Circolo Didattico "Bambini del Mondo"
L'edificio scolastico ubicato su un unico piano terreno, circondato da un giardino in parte terrazzato e in parte ricoperto di ghiaia, recintato su due lati da un parco pubblico. Era predisposto per ospitare tre sezioni di cui una a tempo ridotto e le altre a tempo pieno.
Le aule ampie, luminose con bagni interni e ampi antibagni per il deposito di materiale.
Alla sua apertura le aule erano provviste solo di banchi, sedioline e qualche scaffale, non c’erano né giochi né materiali didattici. Sono state le stesse insegnanti ad invitare i genitori a fornire le sezioni dell' essenziale per avviare le attività.
L'androne si presentava molto ampio ma spoglio.
Da quel giorno sono trascorsi molti anni fino ad oggi quando la scuola ha vissuto l'alternarsi di molti docenti che durante la loro permanenza hanno dato un valido contributo per strutturarla e farla diventare come oggi si presenta.
Viste le numerose richieste d'iscrizione da parte dell'utenza di un quartiere sempre più in via di espansione e il formarsi di una lunga lista di attesa, si ritenne necessaria la creazione di una nuova sezione, la quarta, ricavata nell'androne della scuola stessa. Nel 1992 la scuola, a seguito, dell'istituzione di un nuovo circolo didattico nel quartiere venne a far parte del 182^ Circolo Didadattico che in seguito fu denominato "F. FELLINI".
La scuola dell’infanzia di Via Rizzieri ha vissuto oltre alle normali attività curriculari, anche l'esecuzione di Progetti sperimentali, tra questi ricordiamo il progetto: "Dal laboratorio di psicomotricità all'analisi dei modelli organizzativi. Esperienze di sperimentazione a confronto: come è cambiata lo. progettualità nella scuola di base" gestito dall'A.I.R.E.S. (Associazione Interdisciplinare per lo. Ricerca degli Ecosistemi) in collaborazione con l'ufficio GLH del Provveditorato.
Il Progetto si proponeva come obiettivo di dare un contributo pratico rispetto all'osservazione di particolari dinamiche relazionali fra bambini e bambine, tra docenti e bambini e tra docenti e docenti tenendo principalmente in considerazione i
significati che assumono i messaggi scambiati in classe e nei momenti di lavoro comune tra gli insegnanti.
Il finanziamento statale ha consentito di realizzare un laboratorio di psicomotricità e di operare concretamente con le scolaresche ed ha permesso di acquisire e lavorare sistematicamente con materiale strutturato e non.
Ha fatto da cornice alla sperimentazione di cui sopra il progetto A.S.C.A.N.I.O di durata triennale che ha introdotto un modello organizzativo di tipo nuovo che comprende "apertura delle sezioni, con sistematicità, in una specifica fascia oraria della giornata.
E' stata sostenuta la costituzione di gruppi di livello e di interesse.
Si parla di un modello funzionale che organizza l'orario ma pone l'accento sulle modalità operative. Un modello che punta alla qualità, passando attraverso il raccordo, una metodologia flessibile e aperta al confronto. Si tratta di una modalità operativa che ricerca la maggiore unitarietà possibile, un'organizzazione che supera i l concetto di aula o di sezione per costruire l'angolo laboratorio. '
La sperimentazione "Dal Laboratorio alla Progettualità" e il progetto "A.S.C.A.N.I.O." hanno dato via ad altri progetti:
Educazione alla salute,
Giochiamo con l'Arte,
Progetto Accoglienza e drammatizzazione.
Da almeno sei anni , la scuola dell’infanzia partecipa alla progettazione di circolo: il tema è lo stesso, cambiano le modalità di lavoro, le attività programmate e la fascia di età a cui sono rivolte.

[1] Aquaro Anna Paola, Borriello Maddalena, Carbone Anna, Clucher Simonetta, Contestabile Ermelinda, Costantini Daniela Angela, LaMonaca Lucia, Leone Maria Pia, Lijoi Silvana, Marino Giuseppina, Mastrorilli Francesca, Panei Enrica, Pattoro Paola, Pera Nadia, Petrucci Domenica, Primiani Anna, Principia Tiziana, Raco Patrizia, Ricci Liliana, Salvatore Antonella e Samà Caterina.
[2] A cura di Costantini Daniela Angela, Lucia LaMonaca, Paola Pattaro, Domenica Petrucci.

1 commento:

  1. Mia figlia ha iniziato la scuola materna nel 1987 (aveva 3 anni) e nel 1990 la prima elementare con la maestra Paola (se non sbaglio Manglaviti) e la maestra Maria che ora è andata in pensione. Bravissime entrambe, hanno permesso a mia figlia di avere delle solide basi che l'hanno aiutata nel corso degli anni. Io ho vissuto quei primi anni e li ricordo anche io con molta nostalgia. Ho un bellissimo ricordo di questa scuola, dove poi è stato anche il mio secondo figlio. Proprio alcuni giorni fa stavo vedendo le foto del 1995 quando è stata intitolata a Federico Fellini, ho conservato anche l'articolo de "La Repubblica" che ne parlava. Belle foto, bei ricordi!!!

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